“The Art of Conversation” di René Magritte, 1963
Un paio di giorni fa mi è capitato di osservare questo quadro, Magritte ha sempre suscitato grandi emozioni e riflessioni in me. Quelle di ieri sono queste.
Avete presente quando con una persona vi sentite “a casa”? La sensazione di riuscire a capire ed a farvi capire, in una specie di danza in cui lo spunto che vi viene da chi vi sta di fronte (o accanto) diventa un seme per le vostre idee.
State sperimentando una grande connessione e ciò non significa sentirvi annullati: anzi siete più in contatto con voi stessi e lo scambio è altissimo. Ciò non significa che vi volete bene, può darsi che tra voi possa avvenire anche uno scontro, c’è libertà.
Può accadere in questi momenti di sentirvi completamente assorbiti da questo incontro perché è davvero coinvolgente.
Si “vola alto” insieme verso una comunicazione piena di significato, emozioni, comprensioni, creatività.
Questo è quello che può succedere in una buona seduta di psicoanalisi relazionale, sebbene qui la relazione non sia simmetrica in quanto è l’analista che aiuta il paziente (e mai viceversa) ed entrambi sono assorbiti da questo compito.
In qualunque relazione più simmetrica (tra amici ad esempio o in coppia) il compito , l’idea o l’obiettivo può essere tra i più vari.
Ovviamente non si può sempre “volare così alto”, abbiamo bisogno anche di momenti di introversione (autoregolazione, nel gergo della moderna ricerca in psicoanalisi) e, soprattutto, non è detto che riusciamo a trovare qualcuno con cui avere questo tipo di sintonia (eteroregolazione).
Anzi, il problema spesso è il non averla mai sperimenta e non saper proprio di cosa si parli. Purtroppo non è scontato aver potuto vivere questo grado di connessione ma tutti gli studi dell’ Infant Research mettono in luce come questo livello di sintonia tra madre e bambino sia fondamentale.
Ovviamente la perfezione non esiste e molti di noi non sono cresciuti affatto male con madri non perfettamente sulle nostre frequenze; ad ogni modo molti problemi psicologici, relazionali o aspetti emotivi (che si traducono in sintomi di vario tipo) hanno la loro radice nei vuoti creati da queste carenze.
Una buona psicoterapia permette di vivere questa buona sintonia con una persona che ci vede, ci fa sentire individui e si occupa di noi permettendoci di far nostra questa possibilità da vivere in altre relazioni future.
Valentina Desiderio